I modelli spaziali non sono mai guidati,
perché a quelle velocità sarebbe umanamente impossibile
un pilotaggio manuale, e perchè sarebbe anche un potenziale pericolo.
L'unica eccezione sono i modelli di alianti RC.
La stabilità quindi è un
argomento molto importante per i nostri modelli, anzi è uno dei
punti essenziali.
Qualunque oggetto volante, un aereo, un elicottero o un razzo, per seguire
una traiettoria definita deve essere "stabile". La stabilità
è la capacità di un oggetto in moto di mantenere il proprio
assetto o di resistere ad un disturbo esterno e, se disturbato, di reagire
per ripristinare l'assetto iniziale. Un modello stabile vola seguendo
una linea diritta, mentre uno instabile non segue alcuna traiettoria
e si allontana dalla direzione voluta che è sempre quella verticale.
E' chiaro che un modello instabile ha ottime probabilità di schiantarsi
al suolo ad alta velocità ed il suo volo non è in sicurezza.
Dato
che i modelli spaziali, di qualunque dimensione siano, si muovono sempre
nell'atmosfera, la loro stabilità si può ottenere solo
con l'ausilio di superfici aerodinamiche, come del resto avviene con
i modelli di aerei. Questo pone anche una sorta di "limite"
ovvero non è possibile riprodurre in scala quei missili veri che
sono privi di superfici aerodinamiche, come l'Ariane 5, il Delta, etc.
a meno di non utilizzare dei "trucchi", come fare le pinne
in materiale trasparente come si vede nella foto.
Anche i modelli High Power di dimensioni più grosse o capaci
di volare a quote elevate non raggiungono certamente strati meno densi
dell'atmosfera dove le superfici aerodinamiche cessano il loro effetto.
Come tutti gli altri oggetti volanti che
si muovono nell'atmosfera, anche i missili posseggono due punti fondamentali
necessari per determinare la loro stabilità: la posizione del
Centro di Gravità o baricentro (CG) e la posizione del
Centro di Pressione (CP), e la relazione di posizione tra questi
due punti determina se il modello è stabile o no: se il CG è
davanti (verso la punta) al CP il modello è stabile. E' più
o meno quanto accade con gli aerei, dove il Centro Aerodinamico (altro
nome del Centro di Pressione) deve trovarsi dietro il baricentro.
Il Centro di Gravità
Il CG è il punto dove un modello resta in equlibrio se lo si tiene
sospeso su qualcosa come un righello, un dito o un altro supporto qualunque.
E' anche il punto attorno al quale il modello può ruotare quando
non è vincolato, ovvero quando è in volo. (Dis. 2)

Per trovarlo basta fare come si fa con
i modelli di aerei, ovvero si bilancia il modello su di un supporto
come detto sopra. Quando il modello resta in equilibrio senza cadere da
una parte o dall'altra, la posizione del supporto indica la posizione
del CG. Quando si esegue questo test, il modello deve essere in condizioni
di volo quindi col suo paracadute ed un motore non usato, in modo che
la distribuzione dei pesi sia la stessa di quando è pronto al
decollo. Dopo aver trovato il CG è utile segnare questo punto
sul corpo del modello con le lettere CG o col simbolo raffigurato qui
sotto.

Il
Centro di Pressione
Il Centro di Pressione (CP) è il punto dove si equilibrano tutte
le forze aerodinamiche che agiscono sul modello. Questo significa che
le forze aerodinamiche agenti su tutta la parte del modello che sta
davanti a questo punto sono pari alle forze che agiscono sulla parte
del modello che sta dietro.
Trovare il CP è un po' più difficile che trovare il CG.
Il metodo più accurato è il test in galleria del vento,
misurando le forze necessarie per ruotare il modello, ma naturalmente
le gallerie del vento non sono di facile accesso. Per fortuna esistono
metodi molto più alla portata di tutti.
Area laterale - Uno
di questi metodi, forse il primo che si sia mai utilizzato, è
quello detto "dell'area laterale" (Dis. 4). Questo sistema
è molto semplice e alla portata di chiunque, e consiste nel ritagliare
la sagoma laterale del modello da un cartone rigido, e trovare il baricentro
di quest'area bilanciandola sul solito righello. Questo punto corrisponde
grosso modo al CP del razzo.

E' evidente che questo sistema si può
applicare solo a modelli di piccole dimensioni, perchè un pezzo
di cartone grande abbastanza per un modello high power è difficile
da trovare in un pezzo solo, e l'unione di più parti falserebbe
il risultato. Inoltre è un metodo non molto preciso, adatto per
modelli poco critici. In compenso è "conservativo",
ovvero fornisce una posizione del CP più avanzata (più
verso la punta) rispetto al vero. Con questo metodo si può essere
indotti a credere che il modello sia poco stabile anche quando lo è
a sufficienza, quindi si tende a correggere il disegno in modo da ripristinare
la stabilità. Se da un lato questo "errore" rappresenta
un vantaggio perché è a favore della sicurezza, dall'altro
le correzioni alla stabilità che induce a fare, come l'aggiunta
di peso in punta, in realtà non sono necessarie. Per questi motivi
il metodo dell'area laterale è utilizzato solo quando si desidera
un sistema molto semplice o non è possibile utilizzarne altri.
Una spiegazione molto efficace del metodo dell'area laterale si trova
sul sito Apogee
Metodo di Barrowman - Un metodo
più sofisticato per trovare la posizione del CP è risolvere
una serie di equazioni matematiche, detto metodo di Barrowman. Nel 1966,
James S. Barrowman, un ingegnere della NASA che si occupava di razzi
sonda, modellista spaziale lui stesso, mise a punto un sistema per il calcolo
del CP in un modello spaziale subsonico. Si tratta di equazioni che permettono
di trovare il CP di ogni singola parte che costituisce il modello (ogiva,
corpo, pinne, riduzioni di diametro, etc.) e di sommarle tra di loro
ricavando il CP complessivo.
Scarica il file .xls per il calcolo del CP con le equalzioni di Barrowman (autore: S.Moalli)
La spiegazione completa del metodo (in
inglese) e le equazioni si trovano su:
Technical Report TIR-33 (Centuri)
Pagina di Randy
Culp
Sito Apogee
Anche questo metodo è un po' conservativo,
e il CP ricavato con esso è quasi sempre un po' più spostato
verso la punta della realtà, ma rimane uno dei più precisi
tra quelli utilizzabili con relativa facilità.
E' un sistema molto utilizzato, chiunque mastichi un minimo di algebra
basilare è in grado di risolvere le equazioni.
Software - Neanche a dirlo, per
dare una mano a velocizzare questo compito di recente sono apparsi alcuni
software che risolvono da soli le equazioni
di Barrowman.
Questi software normalmente permettono di costruire un modello in modo
virtuale, di provarne il volo con diversi motori, e di calcolarne il
CP con grande precisione e ad oggi sono diventati pressochè l'unico
sistema utilizzato sia per i calcoli della stabilità che per
molti altri.
Una volta trovata la posizione del CP questa si può segnare sul
modello sia usando le lettere "CP" che il simbolo mostrato
nel disegno 3.
Quale
relazione ci deve essere tra CP e CG perché il modello sia stabile?
Come abbiamo detto il CG deve essere davanti al CP. E' facile da ricordare
se pensiamo all'alfabeto, la G viene prima della P, il CG prima del
CP. (Dis. 5). E' altrettanto facile capirne il
perché. Immaginate di infilare un perno nel modello in corrispondenza
del CG e di esporlo ad una corrente d'aria costante. Il modello si orienterà
nel vento come fosse una banderuola, con le pinne dal lato opposto a
quello dal quale soffia il vento (Dis. 6).
Se spostate la coda del modello da un lato e poi lo lasciate andare vedrete
che il modello torna a disporsi nella posizione di prima. Questo avviene
perché sul CP è concentrata la spinta aerodinamica, e
può avvenire solo se il CP si trova dietro il CG, ovvero il punto
attorno al quale ruota il razzo.

Quale distanza ci deve essere tra
il CG e il CP perché il modello sia stabile?
Come regola generale si può dire che un modello è stabile
se il CP rimane dietro al CG ad una distanza pari a due volte il diametro
del corpo. Se il CP è più indietro si dice che il modello
è "sovrastabile". Questa condizione non è negativa
ma significa che il modello è un po' pesante sul muso e tenderà
a risalire il vento dopo il decollo, con una traiettoria tanto più
inclinata quanto maggiore è la velocità del vento.
Queste regole vengono confermate durante i lanci di gran parte dei modelli
spaziali, ma derivano da calcoli effettuati su forme diverse di modelli.
Fintanto che un modello ha una configurazione tradizionale, ovvero tre
o quattro pinne posteriori di forma trapezoidale o simili, con un'apertura
proporzionata al diametro del corpo, un corpo di lunghezza proporzionata
alle dimensioni delle pinne ed una ogiva di dimensioni e peso comuni,
queste regole empiriche possono essere applicate pressoché ad
occhi chiusi. Se invece il nostro modello ha una forma "esotica"
o un secondo set di pinne anteriori (come certi missili militari), o
viene lanciato in presenza di forte vento, allora le regole empiriche
devono essere applicate con molta attenzione ed è necessario
calcolare con accuratezza (con le equazioni di Barrowman) la stabilità,
spesso introducendo un fattore di sicurezza.
Nel caso di un progetto personale, autocostruito,
si può scoprire che il modello così come lo abbiamo progettato
è instabile o insufficientemente stabile. In questo caso occorre
apportare qualche modifica per ripristinare la stabilità. I modi
per farlo sono due: muovere il CG in avanti o muovere il CP indietro.
Per muovere il CG in avanti esistono due sistemi. Prima di tutto si
deve cercare il modo di togliere massa dal retro del razzo. Se questo
è impossibile, magari perché il modello non ha nulla di
superfluo nella parte posteriore, si può aggiungere massa sul
davanti - ricordando che appesantendo il modello si abbasserà la
quota raggiunta dal modello - e controllando sempre di non superare
il peso massimo al decollo ammesso per quel motore. Il posto migliore
dove aggiungere massa è la punta, o il più vicino possibile.
Se il modello monta un'ogiva in plastica si può inserire della
plastilina, stucco, o epoxy caricata con pallini di piombo nella cavità,
se l'ogiva è in balsa si possono fissare rondelle in metallo
alla sua base.
Si può aggiungere peso in avanti anche allungando il corpo del
razzo. Questo sistema ha lo stesso effetto di aggiungere massa in punta
ma normalmente il peso complessivo aumenta molto meno.
In linea generale, è sempre meglio allontanare dal Centro di
Gravità le masse già esistemti piuttosto che aggiungere
masse in più.
Correzione dell'instabilità Per
spostare il CP indietro (verso la coda) si possono arretrare le pinne,
o ridisegnarle con una forma più inclinata all'indietro, ovviamente
se il modello non è già stato costruito. Un altro sistema
è aumentare l'area delle pinne. In questo caso è più
efficace aumentare l'apertura che la corda. Se il modello prevede delle
pinne davanti al CG, e i calcoli lo danno come instabile o marginalmente
instabile, è meglio toglierle. Le pinne avanti causano facilmente
instabilità e devono essere usate con grande precauzione.
In qualunque caso bisogna assicurarsi che il modello voli ad una velocità
sufficiente perché le pinne siano efficaci. Se il modello si muove
troppo lento quando raggiunge la fine dell'asta di lancio, può
diventare instabile se colpito da una raffica di vento.
In conclusione, non è difficile
realizzare un modello che sia stabile. Un buon disegno, con caratteristiche
che non si discostano molto da una forma "normale" ed una
distribuzione dei pesi sensata garantisce la stabilità nel 99%
dei casi. Naturalmente più il disegno si discosta da quello del
tipico missile, o più le pinne hanno misure e forme fuori dal comune,
più alto sarà il rischio di instabilità. In questi
casi è indispensabile calcolarla come abbiamo spiegato, anche
se è decisamente consigliabile accertarsene anche nel caso di
modelli di forme più consuete.
Margine di Stabilità
Una misura sicura per la distanza tra CG e CP è compresa tra
una o due volte il diametro del corpo. Un diametro è considerato
il margine minimo di stabilità. In altre parole, in un modello
da 10 cm di diametro il CG deve essere più avanti del CP di 10-20
cm. Una distanza compresa tra metà del diametro ed un diametro
provoca una stabilità marginale. Se la distanza è maggiore
di due diametri il modello è sovrastabile. Un modello sovrastabile
tende a seguire una traiettoria incurvata verso la direzione dalla quale
soffia il vento. Se un modello sovrastabile è sottopotenziato può
mettersi addirittura orizzontale. Questo fenomeno è detto "weathercocking",
traducibile con banderuola.
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