TECNICA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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La costruzione dei modelli spaziali può avere diversi gradi di difficoltà in base alle dimensioni e alle caratteristiche del modello. Anche se una buona parte delle tecniche di costruzione che si utilizzano in aeromodellismo si possono applicare anche ai modelli spaziali, alcune tecniche sono tipiche solo di questo tipo di attività. La costruzione a partire dalle scatole
di montaggio è il metodo più comunemente utilizzato
sia per modelli piccoli che per modelli grandi e sofisticati. Una pratica
molto comune tra i più esperti è quella di utilizzare
dei kit come base per effettuare alcune modifiche o aggiunte.
Bisogna progettare le modifiche con accuratezza per evitare comportamenti
in volo errati, ma il vantaggio è di disporre di una serie di
pezzi pronti e di un progetto valido già di per se' che
permette di concentrarsi solo sulle parti aggiunte. In questa pagina passiamo in rassegna
le parti di un modello (valide sia per i kit che per gli autocostruiti)
e descriviamo i materiali di cui sono fatte, indichiamo le attrezzature
necessarie, forniamo una serie di regole generali sulla costruzione
e diamo un elenco di materiali alternativi che possono essere
utilizzati con successo.
Fusoliera
o Corpo ('Body Tube' - BT) (Leggi...) Accoppiatori
('Tube Couplers' - TC) (Leggi...) Anelli
di centraggio ('Centering Rings' - CR) (Leggi...) Pinne
o Alette stabilizzatrici ('Fins') (Leggi...) Supporto
motore ("Motor Mount") (Leggi...) Ogiva
('Nosecone' - N/C) (Leggi...)
Sezione 'Booster' Sezione 'Payload'
Una tecnica adottata da alcuni prevede la costruzione del modello "a pezzi" ovvero suddiviso
in parti smontabili collegate fra loro con vari sistemi senza uso di colla o quasi.
Quindi, la costruzione modulare probabilmente non vale lo sforzo necessario per realizzarla ed infatti è poco utilizzata e di solito è uno dei primi pensieri che vengono al principiante. Tuttavia è un esercizio di precisione nel montaggio e nella progettazione che può dare soddisfazioni a chi lo realizza.
Se siete già aeromodellisti avrete sicuramente tutto quello che vi occorre. Se non lo siete dovrete procurarvi un minimo di attrezzatura. Per la costruzione di piccoli modelli servono solo alcuni utensili basilari, mentre col progredire delle dimensioni anche gli utensili aumentano di numero. Per iniziare vi serviranno: Taglierino o tagliabalsa: quelli per modellismo hanno manici diversi e lame di forma diversa che aiutano molto nelle varie lavorazioni. Potete usare anche un taglierino comune, di quelli con lama rientrante, che vano bene per la maggior parte dei tagli. Dato il loro prezzo esiguo è bene averne uno piccolo ed uno grande. Cambiate spesso la lama in modo da avere tagli sempre netti e puliti. Forbici: anch'esse devono essere di buona qualità ed affilate, con punte aguzze e non arrotondate. Nastro adesivo: il nastro per mascherature (masking tape - nastro da carrozziere - nastro da imbianchini) fatto in carta è usatissimo per mille cose. Si usa per spessorare, per tenere assieme le parti durante l'incollaggio, per fissare dei pezzi momentaneamente, e naturalmente serve per mascherare durante la verniciatura. E' molto utile anche sul campo, durante i lanci. Solo occasionalmente si usano altri tipi di nastri. Carta abrasiva: le grane assolutamente necessarie sono 220 (o 240) e 380 (o 400). Una dotazione completa comprende la grana 80 (per sgrossature o irruvidimenti profondi), 120, 220 (o 240), 380 (o 400), 600 e, volendo, 800 o 1000 per lucidare. La carta abrasiva deve essere di ottima qualità, del tipo nero e resistente al'acqua (3M wet-or-dry). Per carteggiare il legno è adatta anche quella grigia o marroncina. Sulle confezioni da carta vetrata è sempre indicata l'applicazione specifica. Per utilizzare al meglio la carta vetrata è utile dotarsi di un blocco per carteggiare, che può essere acquistato o costituito da un semplice parallelepipedo di legno duro. Una funzione analoga è svolta di tamponi per carteggiare, realizzati con spugne di densità varie ricoperte di materiale abrasivo. Sono particolarmente utili per carteggiare superfici curve e hanno il vantaggio di potersi lavare, in modo da riportarli a nuovo. Limette per unghie: il tipo in cartone che si acquista in pacchetti da una dozzina è molto utile per carteggiare i profili delle pinne o altre parti di piccoli modelli. Permettono un lavoro piuttosto preciso grazie alla loro rigidità. Hanno due grane diverse sulle due facce e sono pittosto durature. Cacciavite: cercate di avere almeno un cacciavite a stella (Phillips) ed un paio a taglio di dimensioni attorno ai 3-5mm. Andranno bene nella maggior parte dei casi e sono utili anche per altri scopi come aprire i barattoli o mescolare le vernici. Pinze e pinzette: una pinza non troppo grossa torna utile in molte occasioni, quando è necessaria una presa che le mani non possono fare, così come una pinzetta appuntita oppure una da cosmetica. Righello e matita: usate un righello da quaranta o cinquanta centimetri, ed una matita portamine con mina sottile (0,8mm). Potete usare in più anche un piccolo righello da quindici centimetri per muovervi più facilmente in certi casi. I righelli migliori sono quelli metallici col bordo netto, non rastremato. Sono adatti per fare da guida nei tagli in quanto non vengono attaccati dalla lama e non permettono alla lama di scivolargli sopra. Mollette da bucato: si usano per tenere assieme i pezzi da incollare. Si possono utilizzare anche quelle mollette metalliche per tenere assieme i blocchi di carta. Utilizzate sempre attrezzi di ottima qualità ed adatti allo scopo. Anche se costano di più si ripagano di gran lunga nel tempo e non si può pretendere di ottenere buoni risultati con cacciaviti che si slabbrano o lame che perdono il filo dopo pochi tagli.
Trapano elettrico con supporto a colonna - Per forare in verticale e per essere usato come piccolo tornio. Ne esistono anche di economici (attorno ai 50 Euro) che vanno bene per la maggior parte dei lavori. Trapanino elettrico a mano (tipo Dremel) - Utilissimo per mille lavori di foratura, fresatura, levigatura e taglio. Dotatevi di una serie di punte per forare di piccolo diametro (da 0,8 mm a 3 mm), alcune fresette in metallo (conica, cilindrica e a sfera), dischi per tagliare, cilindri per carteggiare. Seghetto da traforo - A mano va bene, elettrico è meglio. Seghetto a rasoio (razor blade) - Si monta sullo stesso manico dei tagliabalsa ed è comodissimo per tagliare legni duri, listelli e i tubi in materiale fenolico o plastico. Chiavi varie - Chiavi a tubo e chiavi in generale sono utili per stringere i dadi senza rovinarli e con la minore fatica possibile. Utilissimo il manico "a cricchetto" che permette di avvitare o svitare senza necessità di far compiere un giro completo all'attrezzo. Chiavi a brugola - Come accessorio di un manico, o nel classico tipo ad L. Se trovate quelle con l'estremità sferica (Ball-Hex) è ancora meglio perchè permettono di avvitare e svitare con l'utensile in posizione angolata rispetto alla vite. Attrezzi da dentista - Si vendono in set di cinque o sei e sono utili soprattutto per chi fa riproduzioni in scala che li usa per sagomare piccoli pezzi o per modellare stucco o altri materiali. Squadre metalliche - Almeno una è utile per fare tagli e tracciare righe ortogonali. Alcune dispongono di una serie di fori e guide per tracciare linee angolate. Profilati angolari di alluminio - Si usano per tracciare righe diritte sui tubi. E' un metodo infallibile. Morsa da banco - Anche una piccola morsa fissata con morsetto al banco è utile per tenere fermi pezzi da segare, lavorare, etc. Morsetti - Esiste un tipo a molla che agisce come una molletta da bucato ma possiede estremità che restano piatte contro i pezzi da unire, e ganasce distanti che permettono di unire anche pezzi non piatti. Li produce la Wolfcraft e sono disponibili in diverse misure. Compasso - per tracciare curve su progetti e su materiale da tagliare. Deve essere di ottima qualità, con la vite di regolazione dell'apertura che garantisce un raggio sempre costante e nessun gioco. Calibro - un calibro a cursore tradizionale torna utile per molte misure, soprattutto di diametro. Se potete, dotatevi di un calibro digitale che ormai è venduto a prezzi molto accessibili. Se ne avete la possibilità e lo spazio, alcuni altri utensili si rivelano preziosi: Levigatrice orbitale - Esiste come accessorio per i trapani o da sola. Una versione economica, ma non altrettanto efficace, è il "Mouse" della Black&Decker. Fresatrice a mano - Utile per praticare tagli nei tubi, per tagliare dischi in legno e per vari lavori di fresatura. Esiste un attrezzo analogo applicabile ai trapani tipo Dremel, per lavori di piccole dimensioni. Tornio - Quando lo si possiede si scopre che si possono fare cento cose diverse. Deve essere a mandrino autocentrante, permettere la lavorazione di pezzi lunghi almeno una cinquantina di centimetri e deve permettere la lavorazione dei metalli. Se ha la possibiltà di essere usato come fresatrice ancora meglio. Scartate i torni hobbistici che sono imprecisi e troppo piccoli. Un tornio buono costa ed occupa spazio.
Se
costruite un kit, aprite la scatola e controllate tutti
i pezzi per vedere se qualcosa manca. E' molto improbabile ma è
meglio controllare prima di inziare il lavoro piuttosto che dopo quando
è troppo tardi. Leggete le istruzioni fino alla fine e studiatele bene in modo da farvi un'idea precisa di come deve venire assemblato il kit. Non fate di testa vostra a meno che non desideriate fare delle reali modifiche al kit, in seguito ad un progetto ben pensato. Le istruzioni dei kit derivano da prove di montaggio ripetute e c'è sempre una valida ragione per ogni passaggio della costruzione indicata dal fabbricante. Non montate nulla prima di aver letto le istruzioni fino in fondo. Provate a montare "a secco" (senza colla) ogni pezzo mentre leggete le istruzioni, in modo da sapere già cosa fare al momento dell'incollaggio definitivo. Nel caso sia necessario acquistare qualche pezzo a parte per completare la costruzione, sarà proprio in questa fase che scoprirete come deve essere questo pezzo (caso tipico: il fermo motore nei kit high power). Se costruite un progetto vostro comportatevi come se fosse un kit. Preparatevi tutti i pezzi prima di iniziare la costruzione. Man mano che li fate metteteli in una scatola in modo da non perderli di vista. Prendete il vostro progetto e ripassatelo, eventualmente facendovi appunti su alcune fasi della costruzione più critiche. Usate il progetto e questi appunti come fossero delle istruzioni di montaggio e provate ad assemblare i pezzi a secco prima della costruzione definitiva.
I materiali descritti prima sono quelli
ideali, ovvero quelli con i quali si ottengono i migliori risultati.
Alcuni vengono prodotti apposta per il modellismo spaziale da ditte specializzate,
e beneficiano di una gran quantità di test fatti in molti anni di utilizzo.
Tuttavia tra le soddisfazioni del modellista c'è anche quella di fare
da sè un po' tutto. Va bene, purchè non diventi una malattia. Il primo consiglio è: non pensare al risparmio immediato. Se trovate in casa un tubo di cartone, può darsi che non vi costi nulla, ma se dovete spendere 25 euro in vernici ed altri prodotti necessari per la sua finitura non avrete certo risparmiato un granchè. Siete un aeromodellista e gli aeromodellisti utilizzano balsa e compensato avio per le strutture, e materiali appositi per la ricopertura e finitura delle ali. Progettare un modello fatto con materiale di scarto, sarebbe come se un aeromodellista volesse fare il suo aereo con le cassette della frutta e ricoprirlo coi sacchetti del supermercato! Fusoliera Per i modelli un po' più grandi si possono usare alcuni tubi da spedizione, scegliendoli con pareti non più spesse di 1,5 mm e fatti con carta di buona qualità, dove si vede la fibra. Sono più pesanti dei tubi fatti apposta e richiedono maggiori sforzi per la finitura, ma sono abbastanza robusti. Generalmente i tubi in plastica di queste dimensioni (oltre i 50 mm) sono troppo pesanti per essere una valida alternativa. I tubi possono anche essere fatti in matriali compositi. Occorre una buona abilità per ottenere dei risultati davvero validi, ma anche in questo caso è questione di esperienza. Se fatti bene il risultato è eccellente, sono robustissimi e leggeri, anche se decisamente non economici. Ricordate che se usate un tubo di recupero non troverete alcuna ogiva già pronta che sia adatta e quindi dovrete farvela da voi. Ogiva Pinne I compensati comuni hanno pochi utilizzi, in quanto sono fatti di legno scadente e con pochi strati. Possono essere usati per parti non soggette a particolari sforzi. Le pinne si possono realizzare anche con fogli di plexiglass, che si trovano nei centri fai da te. Fate attenzione al peso, pero'. Paracadute Nelle gare di durata si usano paracadute rigorosamente fatti in casa usando una plastica sottilissima e leggerissima (Mylar). Quella usata nelle gare è la varietà "da condensatori" cosí detta perchè si usa per fabbricare i condensatori elettrici. È talmente sottile che permette di impacchettare un paracadute di oltre un metro in un tubo da 3 cm! Una varietà più spessa di questa plastica è la coperta termica argentata che viene venduta nei negozi di autoaccessori. I paracadute più grandi si possono cucire a macchina usando del tessuto di nylon, anche se è molto difficile trovare quello adatto (vedi Recupero). Qualcuno ha perfino usato la tela di un ombrello con buoni successi per modelli non troppo impegnativi. Se si va nel campo dei modelli High Power non ci sono sostituti ai paracadute commerciali realizzati per questo scopo. Cavo paracadute (Shock cord) I modelli più grossi possono usare il nylon tubolare o le corde da alpinismo dinamiche (leggermente elastiche), che vendono vendute nei negozi di articoli sportivi (vedi Recupero - Grandi modelli). Qualsiasi tipo di corda fatta con fibre naturali non è adatta, sia perchè troppo debole, sia perchè può essere danneggiata o rotta dai gas della carica di espulsione. Alcuni materiali alternativi
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