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Modelli plananti

E' una categoria che in realtà appartiene più agli aeromodelli che ai modelli spaziali anche se le gare tra questi modelli, per esempio, avvengono nella categoria modellismo spaziale.
Esistono nei tipi a volo libero e radiocomandati.


Volo libero

Clicca per ingrandireBoost gliders - Sono piccoli alianti simili a quelli lanciabili a mano, con forme tra le più varie. Possono assomigliare ad aerei tradizionali, essere tutt'ala, o con stabilizzatori canard. Decollano in verticale come gli altri modelli e sono spinti da motori di piccola potenza, normalmente di classe 1/2A, A o B. Normalmente il motore è alloggiato in un "pod" agganciato alla parte superiore del modello, che si distacca al momento dell'espulsione e torna a terra col solito paracadute o nastro. L'aliante, ora libero, plana dolcemente per un tempo piuttosto lungo. Durante il volo verticale il pod mantiene il baricentro dell'intero sistema molto spostato in avanti e il resto dell'aereo agisce come pinne stabilizzatrici.
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Al momento dello sgancio l'aereo riprende la sua stabilità normale e si mette in volo livellato, mentre il pod si comporta come un modello tradizionale. Un tipo particolare di questi modelli è quello definito "aliante parassita" (parasite glider), dove un modello spaziale tradizionale, non necessariamente piccolo, monta degli alianti più piccoli di lui e li sgancia all'apogeo. Un altro tipo ancora sfrutta un supporto del motore posteriore che non è fissato al modello e viene espulso all'apogeo. Questo supporto che torna a terra col suo paracadute, ha un peso nella parte superiore che mantiene avanti il centro di gravità dell'insieme, ma che quando viene espulso lascia libero il modello di planare come un aereo.

Rocket gliders - Non si può tradurre questo nome in modo efficace per rendere l'idea della differenza con i precedenti. In questi modelli il motore non abbandona mai l'insieme. Sono molto più complicati dei precedenti perchè lo spostamento del baricentro deve avvenire senza il distacco di parti consistenti del modello. Il motore può essere montato sia sul davanti che sul retro del modello. La loro forma può essere quella tipica dell'aereo oppure canard, o a geometria variabile, o forme futuristiche. I metodi per passare dal volo verticale all'orizzontale sono molti. In alcuni è sufficiente il consumo del combustibile per causare uno spostamento del baricentro, altri utilizzano la carica di espulsione per liberare delle superfici mobili che possono essere i timoni di profondità o delle ali mobili, altri ancora sfruttano la semplice accelerazione e il flusso d'aria del volo sotto spinta per tenere abbassati i timoni di profondità, che al termine della spinta vengono rialzati da elastici.

Volo radiocomandato

Si tratta di alianti con una apertura alare ridotta, non superiore a 120 cm, e con caratteristiche di volo elevate, spesso realizzati in materiali compositi o comunque con ali rivestite interamente in balsa. Decollano da una rampa simile a quelle usate per i modelli tradizionali, ma inclinata di 30 gradi rispetto alla verticale. Sono propulsi da motori a durata relativamente lunga e spinta bassa, di classe da D a G.
Raggiungono quote di qualche centinaio di metri e quando il motore si esaurisce planano comandati da terra. Le caratteristiche di questi alianti gli permettono di planare ad alta velocità e di eseguire acrobazie.
La particolarità costruttiva di questi modelli è che devono essere in grado di resistere alle accelerazioni e velocità del volo sotto spinta, e contemporaneamente possedere caratteristiche di volo planato discrete. Nel caso dei modelli da gara queste esigenze vengono spinte all'estremo ed i modelli devono essere leggeri e robustissimi allo stesso tempo, ma planare per tempi di parecchi minuti.Di solito questi risultati si ottengono con costruzioni in materiali compositi o miste. E' normale che le ali siano in polistirolo rivestito in balsa o altri legni, o direttamente rivestito in fibra di vetro, mentre la fusoliera è quasi sempre in fibra di vetro. Il radiocomando utilizzato è lo stesso di qualunque modello di aereo, con servocomandi di piccole dimensioni ma non necessariamente i più microscopici, riceventi a tre o quattro canali piccole e leggere e batterie piccole dato che i tempi di volo non sono lunghi.
Di questo tipo di modelli esistono anche versioni in kit, anche se nel corso del tempo si sono fatte sempre più rare, e si sono viste applicazioni di motori per modelli spaziali su modelli radiocomandati propulsi da un motore elettrico.

Motori

I modelli a volo libero utilizzano gli stessi motori che si usano per i modelli spaziali tradizionali. Nel caso dei Boost Gliders è necessaria la carica di espulsione per separare il booster dall'aliante vero e proprio. Generalmente la classe di motori utilizzata non supera i C. Anche nei Rocket Gliders è quasi sempre necessario sfruttare la carica di espulsione, quindi anche in questi modelli si utilizzano motori tradizionali. Tuttavia esistono alcuni tipi che non utilizzano l'espulsione per spostare il baricentro. Attualmente gli unici motori senza espulsione di classe inferiore al D che esistono in commercio sono quelli per i primi stadi, ovvero con delay pari a zero. Questi motori generano ugualmente una spinta indietro abbastanza consistente quando arrivano al termine della combustione. Per utilizzarli su questi modelli è necessario "tapparli" all'estremità anteriore con epoxy da sola o con un tondino di legno incollato sempre con epoxy.

I modelli radiocomandati hanno dimensioni e pesi maggiori, e richiedono motori di maggiore potenza, quindi generalmente usano motori da D a G.
In questi modelli la carica di espulsione non serve mai perchè il baricentro si sposta per il solo esaurimento del combustibile, e il modello non decolla esattamente in verticale. Inoltre il radiocomando permette di correggere parzialmente la traiettoria durante il volo sotto spinta. I motori perciò devono essere del tipo senza espulsione. In commercio esistono motori D ed E a combustibile tradizionale (tipo Estes) che sono chiusi in fondo. Si chiamano "plugged" e la loro sigla termina con una "P" invece che con un numero (es. D11-P, E9-P). Anche nel campo dei motori compositi esiste una scelta di motori per alianti a razzo. Li produce Aerotech e sono sempre a lunga durata, con spinte relativamente basse. Si tratta di motori ricaricabili (vedi sezione Propulsione) di tipo "endburners", con spinte variabili tra 6 N e 23 N e durate dai 6 sec. agli 8 sec.