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Come
in altri campi del modellismo anche i modelli spaziali possono riprodurre quelli
veri, e come in tutti questi casi si possono raggiungere livelli di
fedeltà che hanno dell'incredibile. Questa specializzazione è considerata una delle vette del modellismo spaziale, e risale agli albori di questo hobby. Oggi, alcuni modelli spaziali in scala costruiti da modellisti negli anni sessanta sono esposti allo Smithsonian Air and Space Museum di Washington, DC. In questa pagina riportiamo alcuni consigli generali per chi vuole affrontare la costruzione di una riproduzione in scala.
Le
riproduzioni non si improvvisano, la creazione di un modello in scala
spesso richiede mesi di lavoro. I modelli in scala che si vedono nelle
foto o nelle gare non sono quasi mai il primo esemplare costruito dall'autore.
Di solito sono il risultato di una lunga serie di esemplari dello stesso
modello via via sempre più perfezionati. Possono servire mesi
anche solo per reperire le informazioni, e la costruzione non può
essere fatta in fretta. Di seguito riportiamo alcune regole riassunte
dall'esperienza di modellisti esperti e tratte dalla frequentazione
di meeting internazionali. Scelta
del tipo
Trovare le informazioni Un fonte di dati molto utilizzata è il libro "Rockets of the World", di Pete Alway. Il libro è una collezione molto dettagliata di dati su moltissimi veicoli sonda e vettori spaziali di tutto il mondo, rivolta proprio ai modellisti. Un altro libro dello stesso autore è "Scale Bash", che contiene i piani di costruzione di molte riproduzioni a partire da pezzi commerciali. Entrambi i libri sono descritti nella sezione Libri di questo sito. Un'altra
fonte di dati sono i musei. In Europa i più noti sono il Science
Museum di Londra, il Deutsches
Museum di Monaco e il Museé
de l'Air et de l'Espace di Parigi. In questi luoghi si possono vedere
originali V2 tedesche, veicoli sonda di vario tipo, e a Parigi è
esposto l'intrero programma spaziale francese, molto ricco di esemplari
inclusi i modelli in scala naturale dell'Ariane 4 e dell'Ariane 5. In
Italia purtroppo nessun museo ha in esposizione missili veri o modelli.
Naturalmente negli USA si trovano moltissimi musei o esposizioni di
missili, razzi sonda e vettori spaziali, tutti rigorosamente accessibili
al pubblico. Oltre all'Air and Space
Museum di Washinghton, DC e al Kennedy
Space Center in Florida ci sono le esposizioni all'esterno dei poligoni
di lancio più noti (Wallops
Island in Virginia, White
Sands nel New Mexico, solo per citarne due). In un museo si trovano
anche pubblicazioni utili, ma la cosa migliore è munirsi di un
metro a nastro e prendere le misure dal vero. Se volete costruire un modello da zero i tipi più adatti sono i razzi sonda. I missili militari spesso non sono adatti per via di una cofigurazione delle pinne che in un modello compromette la stabilità, come le pinne anteriori di grosse dimensioni. In alcuni casi però è possibile riprodurre in scala anche questi missili, che voleranno però sempre e solo in veticale. Anche alcuni vettori spaziali possono essere riprodotti in scala, ma molti non hanno pinne quindi è necessario farle in plastica trasparente. Lo Shuttle è uno dei modelli da evitare per la sua grande complessità e i problemi aerodinamici che comporta. Tenete presente che i missili non sempre sono fatti in serie. Molto spesso ogni esemplare di un certo tipo di veicolo è diverso dall'altro. A differenza degli aerei i missili reali sono quasi sempre fatti per essere usati una volta sola. Nel caso dei missili militari la ragione è ovvia, ma sono forse e più standardizzati essendo prodotti in grande numero. Nel caso dei razzi sonda a volte si recupera solo la parte che contiene il carico, nel caso dei vettori spaziali si perde tutto. Quindi ogni esemplare è a sè stante e spesso ognuno presenta una piccola modifica rispetto al precedente o un miglioramento. Lo stesso vale anche per la colorazione. Progettazione Scala Dal disegno si possono ricavare le forme per ritagliare alcuni pezzi. Non iniziate a costruire subito. Calcolate prima il CP e fate delle prove stimando il CG usando il peso delle parti e la loro distanza da un punto comune come la punta, in seguito farete le simulazioni usando il software. Il volo Però entro certi limiti è possibile imitare il volo del veicolo riprodotto. Un esempio tra i piccoli modelli è la stupenda Soyuz di Arnis Baca che vola esattamente come quella vera, ovvero ha i quattro booster funzionanti, ognuno col suo motore e il suo paracadute, il primo stadio che prosegue il volo dopo il distacco dei booster, il secondo stadio che abbandona il primo, la capsula che si distacca e torna a terra col paracadute dopo aver espulso il satellite che torna a terra anch'esso col suo paracadute! Un magnifico esempio di grande riproduzione in scala è l'Ariane 44LP del gruppo Argos (50 kg di peso, alto 5 metri) che ha i quattro booster funzionanti, che si separano in tempi diversi e vengono recuperati ognuno con un altimetro-accelerometro, e lo stadio centrale che prosegue il volo ed è recuperato anch'esso con un altimetro-accelerometro, il tutto con un totale di cinque motori di tre tipi diversi. Nelle gare internazionali la riproduzione realistica del volo ha il suo peso nel giudizio, ma anche senza fare gare o senza arrivare ai livelli descritti sopra è possibile avvicinarsi ad una simulazione corretta anche solo scegliendo il motore adatto. Se il veicolo vero aveva un decollo lento è meglio scegliere un motore a spinta bassa, se invece si trattava di un veicolo sonda probabilmente i motori con spinta più alta sono più realistici, e così via. |
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