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Protezione del sistema di recupero

Il sistema di recupero deve essere protetto dagli effetti della carica di espulsione che non solo genera molto calore (anche se istantaneo) ma soprattutto proietta particelle incandescenti che si depositano sul paracadute o sul nastro e sulle varie funi.
La protezione può essere temporanea, realizzata con materiale a perdere, oppure permanente, ovvero realizzata con sistemi integrati nel modello o fissati al suo interno.
Il primo metodo è utilizzato nei modelli di piccole dimensioni ed è stato il primo sistema di protezione inventato. Si realizza inserendo nella fusoliera un materiale ignifugo (detto "wadding") tra il motore e il sistema di recupero in modo da proteggerlo.

Fogli ignifughi
Sono il sistema più utilizzato nei modelli di piccole dimensioni (motori fino ad E e diametri fino a 66mm). Si tratta sostanzialmente di carta assorbente tipo carta igienica che è stata trattata con una soluzione ignifuga e poi fatta asciugare. Viene venduta in pacchetti che ne contengono una quantità sufficiente per parecchie diecine di lanci. Si usa staccando un certo numero di foglietti, appallottolandoli ed inserendoli nella fusoliera. Bisogna inserirla avendo cura che non restino spazi dai quali possono passare i gas, ma senza comprimere esageratamente.

Ovatta ignifuga
Si presenta sotto forma di una ovatta bianca fatta di un materiale minerale ignifugo. Si staccano delle porzioni e si inseriscono in fusoliera come si fa con i fogli ignifughi. Anche questo sistema è utilizzato in modeli di piccole dimensioni. Negli Stati Uniti qualcuno utilizza una cellulosa ignifugata in grande quantità anche per alcuni modelli High Power, ma è un sistema troppo semplicistico per questi modelli e non garantisce una protezione adeguata.

Nomex
Da qualche anno si sono diffuse le protezioni in Nomex. Il Nomex è una fibra sintetica aramidica che resiste ad alte temperature e non è infiammabile. Con questo tessuto si realizzano dei fazzoletti quadrati o tondi di varie dimensioni che vengono infilati sulla shock cord ed inseriti in fusoliera prima del paracadute. Il paracadute si inserisce all'interno del fazzoletto in Nomex che lo avvolge come un fagotto e lo protegge dalla carica di espulsione.

All'atto dell'espulsione il Nomex viene proiettato fuori dalla fusoliera ma resta infilato sulla shock cord, mentre il paracadute si libera.
Questo sistema è adatto per modelli high power ma può essere utilizzato anche per modelli con motori da E in su e con diametri dai 40 mm. Col tessuto di Nomex si realizzano anche le protezioni per le shock cord. Si tratta di maniche che vengono infilate sulla shock cord, o avvolte attorno ad essa e chiuse con velcro. Servono a proteggere la porzione di shock cord più vicina alla carica di espulsione.

Borse (deployment bags)
Le deployment bags vengono utilizzate per realizzare un sistema di espulsione controllata tipo "lines first" (vedi Grandi modelli) ma allo stesso tempo proteggono il paracadute dalla carica di espulsione. Sono realizzate in Nomex ed avvolgendo per intero il paracadute lo isolano completamente ed in modo sicuro. Delle semplici deployment bag possono essere usate in qualunque modello con un diametro di almeno 54-66 mm, mentre le vere deployment bag sono utilizzate più che altro nei modelli high power sia a causa dello spazio che occupano sia perchè solo in questi modelli c'è l'esigenza di realizzare un sistema di recupero di tipo professionale.

Baffle
I "baffle" (trappole) sono sistemi integrati nel modello che hanno lo scopo di costringere i gas dell'espulsione a compiere un tragitto non diretto, in modo che le particelle si depositino prima di raggiungere il paracadute, ed i gas si raffreddino.

Esistono moltissimi modi per realizzare una di queste trappole. Tra i più utilizzati c'è la lana in acciaio inox che si inserisce in una camera al di sopra del motore in modo che non possa muoversi, e si stira e allarga in modo che non sia così fitta da bloccare i gas. Il tipo di lana di acciao adatto è solo quello inox a "riccioli". Le classiche pagliette di ferro non sono adatte sia perchè si arrugginiscono immediatamente con la sola umidità dell'aria, sia perchè vengono corrose troppo facilmente dai gas, e sia perchè si surriscaldano o addirittura vengono bruciate dai gas di scarico.

Un altro sistema per realizzare una trappola è costringere i gas a passare attraverso due dischi di centraggio con diversi fori non allineati tra loro. Le particelle calde che passano attraverso i fori del primo disco vengono bloccate quando raggiungono il disco successivo, mentre i gas passano compiendo un percorso tortuoso.

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Pistoni
Il sistema di espulsione a pistone è stato sviluppato negli anni Cinquanta per alcuni razzi sonda meteorologici. In seguito i pistoni sono stati utilizzati nei piccoli modelli da gara per proteggere il paracadute e allo stesso tempo garantirne l'espulsione senza pericolo che si possa impigliare. In questi piccoli modelli il pistone è fatto da un cilindro in fibra di vetro sottile come carta, chiuso all'estremità da un disco in balsa spennellato si epoxy diluita per proteggerlo dai gas. Un altro metodo è realizzarlo in schiuma bicomponente opportunamente sagomata. Si inserisce nella fusoliera in modo che stia tra il motore ed il paracadute e all'atto dell'espulsione il pistone viene spinto in alto e a sua volta spinge fuori il paracadute. In questi modelli il pistone è a perdere.

Lo stesso sistema è stato adottato nei modelli di grandi dimensioni, evitando però di perdere il pistone ad ogni volo. In questi modelli il pistone viene realizzato con un accoppiatore di diametro adatto chiuso da un disco di compensato. Una prima shock cord lo tiene fissato alla fusoliera permettendogli di uscire per una certa distanza, mentre una seconda shock cord è fissata ad esso e all'ogiva (o alla parte che viene espulsa)

Il maggiore vantaggio di questo sistema è che sicuramente spinge fuori il paracadute perchè non gli da la possibilità di impigliarsi. L'altro grande vantaggio è che elimina del tutto la necessità di un sistema di protezione che pone sempre il rischio di non proteggere del tutto. Un ulteriore lato positivo è che richiede una quantità minore di carica di espulsione perchè riduce notevolemente il volume da pressurizzare. Oggi il sistema a pistone è tra i più utilizzati per i modelli high power.

 

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Pistone con la sua shock cord
Pistone per l'espulsione del drogue

Consigli e suggerimenti
Wadding
Usate abbastanza wadding per riempire la fusoliera pe run profondità pari a due volte il suo diametro. Di più è eccessivo, di meno permette alle particelle incandescenti di colpire e rovinare il paracadute.

Pistoni
La shock cord che tiene il pistone deve essere abbastanza lunga per evitare che questo rimbalzi indietro e colpisca il bordo della fusoliera. Una buona misura è pari a due volte la lunghezza del modello.

Wadding alternativo
Esistono alcuni materiali che possono essere usati al posto dei fogli ignifughi o del'ovatta. La lana di roccia impiegata negli isolamenti edilizi o le protezioni per i caloriferi sono due esempi anche se bisognerebbe sempre usare materiale biodegradabile e non pericoloso per gli animali che dovessero ingoiarlo.