Kaltbrunn (Svizzera)
7 novembre 1999
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report di Stefano Figini
Eravamo io e Poerio Bertagna e ci siamo incontrati
sul posto con Domenico Cavazza e Peter (proprietario del camper col
quale sono arrivati).
I lanci sono stati mozzafiato: sono stati usati motori H, I e J
con una serie di modelli che andavano dagli autocostruiti ad una buona
parte della produzione Public Missiles. In particolare i modelli
di un gruppo di tre olandesi hanno entusiasmato tutti fin da subito.
Il primo lancio della giornata, infatti, e' stato uno di loro con un
motore
I che ha scagliato il modello(un Amraam 4 , 2.8 Kg per
180 cm circa e 10 cm di diametro) ad una quota tale che ha sforacchiato
una nuvola e lo ha ridotto ad un puntino nel cielo. Lascio immaginare
il rumore (dovrei dire, lo schianto) del motore, la fiammata, e l'accelerazione.
Penso fosse un I300 anche se non ne sono certo.
Ecco la foto del lancio, ma dal vero l'impressione e' ben diversa.
Sono seguiti parecchi lanci tutti entusiasmanti e tutti
andati a buon fine, a parte un paio di paracadute non aperti (ma si
trattava del main, il drogue era aperto).
Moltissimi altimetri in giro, la maggioranza blacksky AltAcc ma c'erano
anche dei Pratt Hobbies G-Wiz. Abbiamo
visto un Quantum Leap (bistadio della Public Missiles) realizzato
in modo ineccepibile, con una finitura perfetta e delle soluzioni tecniche
assolutamente sofisticate. Basti dire che aveva due timer ed un altimetro,
e che il suo schema di volo era: separazione del primo stadio poi espulsione
del paracadute del primo stadio, dopo 0.5 sec. accensione del secondo
stadio, espulsione del drogue all'apogeo, espulsione del main a bassa
quota. Il supporto motore era da 54 mm ed era previsto per volare anche
con due motori K. La quota prevista era 5700 metri. Purtroppo non è
stato lanciato perche' il suo costruttore, essendo anche l'organizzatore
del meeting, ha avuto troppo da fare e non ha avuto il tempo di prepararlo
(ci vogliono due ore).
Per
quanto mi riguarda, ho portato il mio nuovissimo CALIGULA,
progettato per volare con motori High Power (H, fondamentalmente). Ho
montato ed installato nel modello un RMS 29/180 con ricarica
H128-M. Quando e' arrivato il mio momento, dopo un'attesa lunga
e un po' snervante, ho montato il modello sulla rampa e l'ufficiale
di lancio ha premuto il pulsante: un urlo (del motore) e il 'bestione'
alto 175 cm e pesante 1300 gr e' schizzato verso la sua quota prevista
di 570 metri circa. L'espulsione e' avvenuta circa 1,5 sec. dopo l'apogeo,
come previsto, ed i due paracadute da 70 cm sono usciti perfettamente.
Il modello e' sceso abbastanza lentamente e
nonostante la quasi assenza di vento si e' spostato un po' a sud. Ha
toccato terra dietro un argine e sono corso a cercarlo. Colmo della
sfortuna, dove e' caduto? Chiaro, nell'unico canale nel raggio di 50
km. Dei gentili signori che passeggiavano mi hanno fatto capire ("im
Wasser...im Wasser!") che il mio modello si era trasformato in una barca e
stava navigando verso un destino ignoto. Era li' con i suoi due paracadute
che galleggiava e veniva trascinato dalla corrente.
Ho corso per anticiparlo e mi sono proiettato giu' dall'argine per intercettarlo,
senza saperebene come prenderlo. Quando stava per passarmi davanti,
ho realizzato che l'acqua era profonda una quarantina di cm ed allora
mi sono proiettato dentro, con pantaloni, scarpe e calze. Poco prima
o poco dopo, l'acqua sarebbe stata troppo profonda. Ho recuperato il
tutto e sono tornato al campo col modello che colava acqua da tutte le
parti. Devo dire che e' stato un buon test della robustezza dei tubi
della LOC, con i quali ho costruito il modello.
Con i pesci rossi nelle scarpe (che facevano cic..ciac..) io e gli altri
siamo andati nel camper di Domenico & Peter che hanno preparato
un meraviglioso piatto di spaghetti aglio e olio, formaggio, salame,
vino, caffe' e grappa. Riscaldati, rifocillati, lavati e stirati, siamo
tornati sul campo ma ormai la giornata era finita.
E' stata una bellissima giornata che non solo ci ha divertito ma e'
stata utile per accumulare esperienza. Solo vedendo da vicino questi
modelli ci si rende conto che non si tratta di tubi di cartone nei quali
si infila una specie di petardo e via, ma di oggetti sofisticati per
i quali occorre una grande esperienza nella costruzione e nel maneggio.
Trovo assolutamente saggio il fatto che per lanciarli si debba passare
questa specie di 'esame' e la cosa non possa essere fatta a cuor leggero.
Insomma, non si tratta di modelli grandi ma di missili piccoli. E' molto
diverso. Un grazie infinito alla premiata ditta
Cavazza&Peter per il pranzo e per avermi prestato un paio di calzini
di ricambio! Ragazzi, siete davvero simpatici. A buon rendere...
Un grazie anche a Poerio per la compagnia.
Ecco altri voli:
Un
Eclipse della Public Missiles di proprietà di un modellista tedesco
(a destra).
Un ENDEAVOUR (Public Missiles) del gruppo olandese con una bellissima
colorazione (a sinistra)
Sempre
degli olandesi, ecco l'IGNIS VOLANS, dotato di un altimetro/logger per
registrare i dati di volo, un'altro altimetro per l'espulsione dei paracadute
ed un terzo altimetro di sicurezza.
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