CONIn.253193
LANCI
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Kaltbrunn (Svizzera)
7 novembre 1999

report di Stefano Figini

Eravamo io e Poerio Bertagna e ci siamo incontrati sul posto con Domenico Cavazza e Peter (proprietario del camper col quale sono arrivati).
I lanci sono stati mozzafiato: sono stati usati motori H, I e J con una serie di modelli che andavano dagli autocostruiti ad una buona parte della produzione Public Missiles. In particolare i modelli di un gruppo di tre olandesi hanno entusiasmato tutti fin da subito.

Il primo lancio della giornata, infatti, e' stato uno di loro con un motore I che ha scagliato il modello(un Amraam 4 , 2.8 Kg per 180 cm circa e 10 cm di diametro) ad una quota tale che ha sforacchiato una nuvola e lo ha ridotto ad un puntino nel cielo. Lascio immaginare il rumore (dovrei dire, lo schianto) del motore, la fiammata, e l'accelerazione. Penso fosse un I300 anche se non ne sono certo.
Ecco la foto del lancio, ma dal vero l'impressione e' ben diversa.
Sono seguiti parecchi lanci tutti entusiasmanti e tutti andati a buon fine, a parte un paio di paracadute non aperti (ma si trattava del main, il drogue era aperto).

Moltissimi altimetri in giro, la maggioranza blacksky AltAcc ma c'erano anche dei Pratt Hobbies G-Wiz.
Abbiamo visto un Quantum Leap (bistadio della Public Missiles) realizzato in modo ineccepibile, con una finitura perfetta e delle soluzioni tecniche assolutamente sofisticate. Basti dire che aveva due timer ed un altimetro, e che il suo schema di volo era: separazione del primo stadio poi espulsione del paracadute del primo stadio, dopo 0.5 sec. accensione del secondo stadio, espulsione del drogue all'apogeo, espulsione del main a bassa quota. Il supporto motore era da 54 mm ed era previsto per volare anche con due motori K. La quota prevista era 5700 metri. Purtroppo non è stato lanciato perche' il suo costruttore, essendo anche l'organizzatore del meeting, ha avuto troppo da fare e non ha avuto il tempo di prepararlo (ci vogliono due ore).

Per quanto mi riguarda, ho portato il mio nuovissimo CALIGULA, progettato per volare con motori High Power (H, fondamentalmente). Ho montato ed installato nel modello un RMS 29/180 con ricarica H128-M. Quando e' arrivato il mio momento, dopo un'attesa lunga e un po' snervante, ho montato il modello sulla rampa e l'ufficiale di lancio ha premuto il pulsante: un urlo (del motore) e il 'bestione' alto 175 cm e pesante 1300 gr e' schizzato verso la sua quota prevista di 570 metri circa. L'espulsione e' avvenuta circa 1,5 sec. dopo l'apogeo, come previsto, ed i due paracadute da 70 cm sono usciti perfettamente.
Il modello e' sceso abbastanza lentamente e nonostante la quasi assenza di vento si e' spostato un po' a sud. Ha toccato terra dietro un argine e sono corso a cercarlo. Colmo della sfortuna, dove e' caduto? Chiaro, nell'unico canale nel raggio di 50 km. Dei gentili signori che passeggiavano mi hanno fatto capire ("im Wasser...im Wasser!") che il mio modello si era trasformato in una barca e stava navigando verso un destino ignoto. Era li' con i suoi due paracadute che galleggiava e veniva trascinato dalla corrente.

Ho corso per anticiparlo e mi sono proiettato giu' dall'argine per intercettarlo, senza saperebene come prenderlo. Quando stava per passarmi davanti, ho realizzato che l'acqua era profonda una quarantina di cm ed allora mi sono proiettato dentro, con pantaloni, scarpe e calze. Poco prima o poco dopo, l'acqua sarebbe stata troppo profonda. Ho recuperato il tutto e sono tornato al campo col modello che colava acqua da tutte le parti. Devo dire che e' stato un buon test della robustezza dei tubi della LOC, con i quali ho costruito il modello.
Con i pesci rossi nelle scarpe (che facevano cic..ciac..) io e gli altri siamo andati nel camper di Domenico & Peter che hanno preparato un meraviglioso piatto di spaghetti aglio e olio, formaggio, salame, vino, caffe' e grappa. Riscaldati, rifocillati, lavati e stirati, siamo tornati sul campo ma ormai la giornata era finita.

E' stata una bellissima giornata che non solo ci ha divertito ma e' stata utile per accumulare esperienza. Solo vedendo da vicino questi modelli ci si rende conto che non si tratta di tubi di cartone nei quali si infila una specie di petardo e via, ma di oggetti sofisticati per i quali occorre una grande esperienza nella costruzione e nel maneggio. Trovo assolutamente saggio il fatto che per lanciarli si debba passare questa specie di 'esame' e la cosa non possa essere fatta a cuor leggero. Insomma, non si tratta di modelli grandi ma di missili piccoli. E' molto diverso.
Un grazie infinito alla premiata ditta Cavazza&Peter per il pranzo e per avermi prestato un paio di calzini di ricambio! Ragazzi, siete davvero simpatici. A buon rendere... Un grazie anche a Poerio per la compagnia.

Ecco altri voli:
Un Eclipse della Public Missiles di proprietà di un modellista tedesco (a destra).


Un ENDEAVOUR (Public Missiles) del gruppo olandese con una bellissima colorazione (a sinistra)

Sempre degli olandesi, ecco l'IGNIS VOLANS, dotato di un altimetro/logger per registrare i dati di volo, un'altro altimetro per l'espulsione dei paracadute ed un terzo altimetro di sicurezza.