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LANCI
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Milano
28 febbraio 1999

L'incontro ha avuto luogo Domenica 28 febbraio alle 14.30 davanti al negozio di Stefano. Caricato tutto il materiale in macchina ci siamo diretti in periferia alla ricerca di un luogo tranquillo.
La giornata anche se non serenissima si e' rivelata ideale per i lanci grazie alla mancanza di vento.

Giunti in mezzo ad un campo piuttosto esteso (lontani da strade e sentieri praticabili con mezzi a motore) abbiamo incominciato ad armeggiare con i pezzi. L'inizio dei lanci e' slittato lievemente di una 20 di minuti per una dimenticanza (fortuna che in questo caso che ci trovavamo ad una manciata di minuti da casa di Stefano).

Entrambi ci eravamo portati dietro materiale per le riprese: Stefano con la videocamera ed io con la macchina fotografica.

Stefano col Versus e mentre lo prepara al lancio con F36-5

I modelli..
Seguendo le rispettive esperienze nel campo del modellismo spaziale io mi sono presentato con un modello della Estes (il Bandit) lungo 42 cm. e con una scorta di motori che spaziavano dall' A8-3 al C6-3 mentre Stefano aveva ben 2 modelli: un Estes Comanche-3 tristadio e il Versus, un autocostruito lungo 80 cm. con un supporto motore intercambiabile, fatto per motori D12-5 e motori Rocket Service F36-5.

I lanci..
Il pomeriggio e' trascorso con l'alternarsi dei lanci tutti caratterizzati da un ottimo comportamento di traiettorie (sempre pressoche' perfettamente verticali).

Complessivamente ci sono stati quasi una decina di lanci. Visto il tempo limitato (anche un pomeriggio scorre molto velocemente) Stefano e' stato in grado di collaudare solo il modello a stadio unico (lungo 80 cm).

Il primo volo del Bandit è stato fatto con un Estes A8-3 e la quota non è stata molto alta. La simulazione col programma WRASP da' circa 60 metri e probabilmente quella è stata la quota raggiunta. Col motore B4-4 la quota raggiunta ovviamente è stata molto più alta così come col C6-3 in...notturna.

Il Versus di Stefano ha volato due volte col D12-5 ed una volta col F36-5 della Rocket Services, un motore inglese che in realtà è un E7 secondo la classificazione standard.

Gli inconvenienti..
Come ogni sessione che si rispetti qualcosa da raccontare ci doveva essere.

Diciamo che abbiamo riscontrato tre questioni da risolvere. La piu' banale rigurdava i circuiti di lancio caratterizzati da qualche falso contatto e dalle batterie non sempre all'altezza del loro compito.

Gli altri due intoppi prontamente risolti al lancio successivo sono stati:

cedimento di un elastico ogiva-razzo ed espulsione di un supporto motore non perfettamente fissato al corpo al momento dell'espulsione del sistema di recupero.

I consigli..
Ecco la parte piu' interessante da non sottovalutare.

1) Prepararsi una check list di controllo del materiale da portare ed eseguire uno scrupoloso controllo prima di uscire

2) Portarsi sempre materiale aggiuntivo per riparazioni volanti. Consiglio in particolare nastro adesivo, colla, forbici, taglia balsa, elastici e corde di riserva.

3) Materiale doppio di scorta: anche se si viene in piu' partecipanti ciascuno deve essere dotato di rampa propria, circuito e soprattutto batterie di riserva!

4) Per rispetto dell'ambiente bisogna sempre avere sacchetti dove recuperare motori, wadding, accenditori e plugs da non abbandonare nei campi.

5) I lanci richiedono tempo ed un intero pomeriggio ci e' bastato appena.

Consigli strettamente tecnici..
Facendo esperienza dei problemi insorti e risolti durante i lanci.

1) Accertarsi del buon funzionamento dei circuiti e delle relative batterie. La sorpresa risiede anche nel constatare che pile simili hanno prestazioni diversissime. Un esempio per tutti una batteria da 9 volt non alcalina (nuova) non dava corrente a sufficienza per accendere i motori

2) L'elastico di collegamento tra l'ogiva e il corpo del missile deve essere adeguatamente lungo (piu' della lungh. del missile). L' elastico fornito con il modello ha ceduto dopo solo 4 lanci.

Il rimedio al volo e' stato quello di allungarlo con i classici elastici da cancelleria. Una parentesi: nonostante il rientro non frenato del modello le pinne hanno retto l'atterraggio (segno di un buon incollaggio)

3) La carica di espulsione e' da non sottovalutare. Assicuratevi che il supporto motore sia consistentemente bloccato da una possibile fuoriuscita posteriore.

La giornata si e' conclusa verso le 18.45 con il sole gia' calato e con la temperatura che cominciava a scendere rapidamente. Anche una brezza leggera si e' alzata man mano che la temperatura calava. Per il materiale ci siamo
allegramente sbizzarriti con foto di modelli in fase di lancio e in preparazione sulla rampa.

In aggiunta abbiamo anche materiale filmato di partenze, voli e rientri. E' stata un' esperienza senz'altro positiva e soprattutto divertente.

Un grazie a Stefano che mi ha diligentemente seguito nella mia prima esperienza di lanci e che e' stato prodigo di consigli utili.