Solaro (MI)
30 maggio 1999
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Domenica 30 maggio siamo andati
al campo di Solaro, già usato in febbraio. Il campo è
vasto e il granoturco seminato non è ancora cresciuto, perciò
resta abbastanza agibile.
Il tempo era buono, ma con un vento piuttosto forte e con qualche raffica.
La attrezzatura era completa e con tutto quello che avevamo occupavamo
una buona porzione della stradina sterrata in mezzo al campo. C'erano
una rampa Aerotech Mantis con sistema di lancio Interlock, una rampa
Estes con sistema di lancio Quest, una rampa autocostruita, ed il mio
sistema di lancio a 12 volt con relè, che altre volte mi ha fatto
disperare.
Questa volta però abbiamo fatto meno foto del solito.
BANDIT
I lanci sono stati aperti dal Bandit. Ormai è diventata una
tradizione: il Bandit diventerà la "marjorette" dei nostri lanci.
Il motore usato era un B6-4 ed il modello è andato perfettamente
diritto, nonostante il vento forte. Naturalmente durante la discesa
col paracadute il modello è stato portato un po' lontano dal
vento, ma il campo era talmente vasto e sgombro da piante alte, che
il recupero non ha dato problemi.
SUPER NOVA
È stata poi la volta del Super Nova Payloader di Alessandro.
Questo lancio serviva per testare il modello con un motore Aerotech
E15 (single use) e il funzionamento dell'altimetro Transolve P1. Alessandro
ha montato l'altimetro all'interno del vano di carico trasparente del
Super Nova, che sembra fatto apposta. Abbiamo acceso l'altimetro e richiuso
il vano di carico. Ho aiutato Alessandro ad inserire l'accenditore in
un E15-4 e abbiamo messo il motore nel suo supporto, dove entra alla
perfezione. Sistemato il modello sulla rampa autocostruita da Alessandro,
abbiamo collegato il controllo di accensione Aerotech Interlock con
la batteria di Alessandro, ma essendo nuova e non abbastanza carica,
non ne ha saputo di accendere il motore.
A dire il vero il motore non si è acceso neppure con la mia batteria,
più potente e carica. La colpa sembrava essere dell'accenditore
che era un po' piegato e probabilmente faceva corto circuito. Cambiato
l'accenditore, e testato, lo abbiamo re-inserito nel motore ed abbiamo
di nuovo messo il modello al suo posto sulla rampa. Premuto il pulsante
di lancio l'accenditore si è acceso, ha emesso uno scoppiettio
e .... nient'altro. Dopo aver atteso qualche istante, mi sono avvicinato
al motore ed ho tolto l'accenditore. Il motore sembrava non aver subito
alcun danno e sembrava in perfetto stato. Così abbiamo scelto
un nuovo accenditore tra i più diritti in modo che non facesse
alcuno sforzo per essere introdotto, e abbiamo rimesso per la terza
volta il missile sulla rampa. Il tappino rosso che ferma l'accenditore
era stato sparato via, perciò ho usato il vecchio sistema della
pallina di wadding 'alla Estes'.
Questa volta tutto è andato bene: appena premuto il pulsante,
usando la mia batteria, il motore si è acceso ed ha sollevato il modello quasi lentamente e poi lo ha scagliato verso
l'alto sempre più velocemente. Al termine della combustione il
modello ha compiuto una parabola e sembrava che il paracadute non volesse
saperne di venir espulso. I 4 secondi di delay sono sembrati una eternità,
il modello era diretto verso terra sempre più veloce quando finalmente
il paracadute si è aperto di schianto...e si è staccato
da tutte 8 le corde contemporaneamente. Il modello è caduto rallentato
solo dalle due sezioni separate, e si è scollata la solita pinna.
Il paracadute ha veleggiato per parecchio fino a cadere ad una certa
distanza dove è stato recuperato. Il problema probabilmente è
stato il vento che ha inclinato la traiettoria e, colpevole anche il
peso del modello, i 4 secondi di delay sono stati troppi. In questo
modo il modello viaggiava ad alta velocità al momento dell'espulsione
del paracadute che
essendo un semplice 60 cm in plastica della Estes, non ha retto allo
strappo. Ci è anche venuto il sospetto che la mancata accensione
del motore all'inizio lo abbia leggermente rovinato ed abbia influitosulla
durata del delay.
Abbiamo estratto l'altimetro dal suo compartimento ma abbiamo trovato
l'interruttore spento, e quindi non è stata possibile alcuna
lettura. Probabilmente l'impatto un po' forte col terreno lo ha spostato.
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ASTROCAM 1
Dopo questo volo abbiamo lanciato di nuovo il Bandit con un C6-5, ed
anche questa volta il volo è stato diritto e perfetto, e così
il recupero. Poi Alessandro ha provato l'Astrocam. Il volo è
stato OK, il motore era un C6-7 e la foto sembra che sia stata scattata
al punto giusto, ma ne sapremo di più quando verrà sviluppata.
ARREAUX
Il vento
spirava sempre forte, quindi ho lasciato perdere di provare il Flat
Cat (ricostruito dopo la perdita di 15 giorni prima), ed avevo forti
dubbi sulla prova dello Scimitar. Invece l'Arreaux poteva essere lanciato,
e così ho caricato un RMS 24mm con un E28-7. Grazie ad Alessandro
che mi ha gentilmente prestato la rampa (sulla quale l'Arreaux si trova
perfettamente a suo agio!) ho lanciato il modello anche se le raffiche
erano piuttosto robuste. Il volo è stato perfetto, il modello
si è sollevato con un rumore di schianto, ed è schizzato
verso l'alto. Quota stimata: intorno ai 300 metri. Il recupero è
stato facile, dopo una breve camminata in mezzo al campo.
OPTIMA
Avevamo già intenzione di mettere un motore più potente
nell' Optima quindi gli abbiamo usato una ricarica E18-7 con un 24mm RMS che abbiamo ben fissato nell'Optima con l'aiuto dell'immancabile
masking tape. È stato necessario perchè la clip ferma
motore dell'Optima, fatta per un D12, potrebbe non reggere alla carica
di espulsione di un Aerotech e non mi andava proprio l'idea di perdere
un 24mm così.
Il lancio è stato perfetto e l'Optima ha raggiunto una quota stimata
intorno ai 280 metri, ben oltre quella ottenibile con un D12. Naturalmente,
se il decollo con un D12 è entusiasmante per la sua lentezza,
con un E18 le cose vanno diversamente e il modellone è schizzato
verso l'alto come una freccia.
Il recupero non è stato perfetto perchè il paracadute
si è attorcigliato intorno al modello che è caduto velocemente,
picchiando la parte frontale del tubo contro la terra.Il danno non è
stato grave, il tubo si è un po' ammaccato ma è riparabilissimo.
Abbiamo scoperto che alcuni fili del paracadute hanno tagliato parzialmente
una delle pinnette anteriori dell'optima e così incastrate non
hanno permesso l'apertura. Il mio sospetto è che l'elastico che
unisce ogiva e corpo, essendo corto ed essendo la carica di espulsione
più forte di quella di un D12, ha fatto rimbalzare indietro l'ogiva
e tutto il paracadute, facendolo impigliare.
RED
DART
Nel frattempo Alessandro preparava finalmente la "STAR" di questa giornata:
l'Initiator modificato (ribattezzato Red Dart)con una payload bay contenente
l'altimetro Transolve P1. Con questa modifica il modello diventa più
lungo di una trentina di cm. e l'aspetto più slanciato lo rende
decisamente più aggraziato. Acceso l'altimetro ed inserito un
F50-6 il modello è partito perfettamente in verticale. Il decollo
è stato grandioso e ha rivelato tutta la potenza del motore (ben
5 Kg di spinta media). La simulazione dava circa 400 metri di quota
e il ritardo di 6 secondi si è rivelato perfetto. Il modello
è disceso attaccato al suo paracadute a poca distanza da noi.
Estratto l'altimetro (questa volta acceso!) il suo led blinkava un valore
che ci è sembrato troppo alto. Probabilmente la quota raggiunta
era di poco superiore alla minima leggibile dall'altimetro e la lettura
è stata errata.
ASTROCAM
2
Per esaurire il rullino contenuto nell'Astrocam,
o perlomeno per avere alcune foto, Alessandro ha deciso di esaurire
la sua scorta di C6-7 lanciando altrettante volte l'Astrocam. Il primo
di questi voli è andato bene, ma al secondo lancio il modello
ha deviato dalla verticale subito dopo essersi staccato dalla rampa.
La traiettoria è stata parabolica anche se senza conseguenze
disastrose. Il paracadute si è aperto regolarmente ed il modello
è stato recuperato.
Peccato che l'obbiettivo sia restato chiuso e quindi...niente
foto! La parte posteriore del blocco di pinne (in plastica) è
stata bruciacchiata dal motore perciò abbiamo sospettato che
il motore abbia avuto una spinta deviata, dovuta forse a un residuo
di combustibile o dell'accenditore che si è infilato nell'ugello.
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SCIMITAR
MONOSTADIO
Il vento era leggermente calato, perciò ho deciso di provare
il mio Scimitar in versione monostadio. Perlomeno se non avessi potuto
provarlo bistadio, avrei almeno avuto la soddisfazione di vederlo volare.
L'ho costruito quest'inverno e ci ho messo alcuni mesi (naturalmente
con lunghe interruzioni), perciò ci tengo parecchio.
Questo modello deriva da una scatola di montaggio della The Launch Pad
ed è trasformato in un bistadio seguendo i piani di costruzione
e modifica editi dalla stessa casa (Plan-Pak). In pratica è composto
da un primo stadio con recupero a paracadute spinto da 3 motori D12,
uno dei quali serve a chiudere il circuito elettrico di accensione del
motore del secondo stadio, tramite un microswitch. Il modello è
molto complicato, sia da costruire che nel funzionamento. Basti pensare
che contiene una batteria da 9 volt nel secondo stadio, delle clip per
l'accenditore, un interruttore di sicurezza, un jack che unisce il circuito
elettrico del primo e secondo stadio ed un led che indica la continuità del circuito. Inoltre porta un paracadute nel primo stadio e naturalmente
uno nel secondo.
Il
lancio monostadio (con un D12-3) è stato perfetto, anche se la
quota raggiunta non è stata molta. È chiaro: il modello
ha un diametro di 66mm ed un certo peso, oltre ad una serie di ammennicoli
esterni ad imitazione delle prese d'aria di un ipotetico missile militare.
Il volo è stato comunque impressionante perchè il modello
è piuttosto grosso.Un po' quello che succede con l'Optima.
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RED
DART CON G40
Dopo questo lancio è toccato ancora ad Alessandro col suo Red
Dart. Questa volta si voleva avere la soddisfazione di leggere i valori
dell'altimetro per bene, e per questo motivo il motore scelto è
stato un G40, ovvero quasi il più potente prodotto dall'Aerotech.
Preparato il modello ed acceso l'altimetro, era tutto pronto: 3...2...1...Start!
Il motore si è acceso in un tempo che ci è sembrato infinito,
ha emesso qualche piccolo rumorino e poi è andato in pressione.
Il rumore al decollo è
stato entusiasmante. Il modello si è innalzato sopra una colonna di fumo bianco con
un rumore da postbruciatore di jet militare ed ha raggiunto una quota
alla quale è diventato davvero un punto nel cielo. La simulazione
dava 500 metri o più, che per un modello pesante 700 e più
grammi non è male...
Il recupero è avvenuto molto vicino al punto
di lancio e l'altimetro ha finalmente dato una lettura attendibile e
prossima a quella della simulazione.
Preparazione dello Scimitar bistadio: in alto il primo stadio visto
da sopra con il jack per l'accensione del secondo e la chiusura del
vano paracadute. In basso la sistemazione dei tre accenditori dei motori
del primo stadio.
SCIMITAR BISTADIO
Visto che il vento era davvero calato, e si faceva tardi, ho deciso
di provare finalmente il mio Scimitar in versione completa bistadio.
Ci è voluto un bel po' perchè con un totale di 4 motori
le operazioni diventano un pochino più lunghe. Comunque, inseriti
i motori (2 D12-0, 1 D12-3 e 1 D12-5), collegata la batteria interna,
piegato il paracadute, inseriti gli accenditori (scelti e testati in
precedenza), controllata la continuità ed il funzionamento del
microswitch, il modello era pronto.
Quando si prepara questo modello, bisogna fare attenzione a compiere
le operazioni nella sequenza giusta perchè se si muove il motore
che comanda l'accensione del secondo stadio quando la batteria è
inserita, c'è il rischio che si accenda il motore del secondo
stadio con il modello ancora in mano!
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Queste
sono le foto della preparazione e decollo dello Scimitar bistadio. In quella sotto si vedono tutti i tre motori accesi ed il
LED rosso ad alta luminosità che indica la presenza di corrente
nel circuito del secondo stadio.
Devo ammettere cheavevo una certa paura che qualcosa andasse storto
e mi partisse in faccia un motore...invece è andato tutto bene
ed il modello era pronto per il volo inaugurale. Alla pressione dello
start i tre motori si sono accesi contemporaneamente e il modello si
è sollevato velocissimo. Al principio la traiettoria non è
stata proprio diritta ma poi si è stabilizzata ed è proseguito
verso l'alto. Dopo 1,5 secondi il primo stadio si è separato
con un leggero schiocco, è caduto per un po' e poi abbiamo sentito
il classico POP! dell'espulsione del suo paracadute, che lo ha portato
gentilemnte a terra. Il secondo stadio si è acceso perfettamente
ed ha proseguito il suo volo altissimo fino all'apogeo e all'apertura
del suo paracdute da 60 cm. Il rientro è stato lungo - data la
quota - e sottovento, cosicchè mi è toccato camminare
un bel po' per riprenderlo. Il modello sembrava addirittura finito sulla
strada ma in realtà era caduto ad una trentina di metri di distanza.
Entrambi gli stadi erano in buono stato: il primo con
una leggera bruciacchiatura nella parte interna inferiore, il secondo
tutto OK anche se la batteria era sparita, una clip era scomparsa ed
il motore pure (pur essendo fissato con la solita clip). Ne terrò
conto per la prossima volta.
CONCLUSIONE
La giornata ormai stava volgendo al termine e mentre tornavo indietro
col mio modello, gli altri avevano fatto su la roba ed eravamo pronti
per andarci a bere un birrone, assetati come eravamo.
Siamo stati tutti soddisfatti perchè:
- L'Optima ha volato bene con un motore Aerotech
- Il Super Nova ha fatto altrettanto
- L'Initiator si è comportato perfettamente
- L'altimetro ha funzionto e la lettura è stata possibile
- Lo Scimitar ha funzionato nonostante la sua complicazione
- Il mio sistema di lancio a 12 volt con relè non ha perso un
colpo
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