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LANCI
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Oberkulm (Svizzera) - RAK 99
2 maggio 1999

Report di Stefano Figini

Domenica 2 maggio 1999 abbiamo formato un gruppetto per andare ad assistere alla manifestazione RAK 99, che si tiene ogni anno ad Oberkulm, un paesino vicino ad Aarau, a metà strada tra Basilea e Zurigo. Il gruppo era formato dal sottoscritto, Giuliana (la moglie del sottoscritto), Alessandro Neckels e Sveva Stallone. Partiti alle 6,30 del mattino da Milano, siamo arrivati in circa tre ore e mezzo di autostrada senza traffico particolare. Il posto è il classico paesino della tradizione Svizzera: prati rasati verdissimi, stazione del treno, montagne tutt' intorno ed un cielo blu con sole splendente. Mancava la mucca della Milka per completare il quadretto.

Un modello Lamprey pronto al lancioIl luogo dei lanci è un campo per aeromodelli (nemmeno recintato!) formato da un prato tipo campo da golf, dotato di piazzole in cemento per la preparazione dei modelli. Il "centro di controllo" era un tavolo con un sistema di lancio alimentato da batteria da auto a 12 volt e capace di gestire 6 o 8 rampe. Le rampe erano sistemate a breve distanza l'una dall'altra e circondate da nastri gialli di sicurezza.

Quando siamo arrivati si stava svolgendo la gara della formula 'Lamprey'. Si tratta di una gara non-FAI monotipo, inventata dall'organizzatore di RAK, adatta per chi inizia a competere o per chi vuole gareggiare senza troppe difficoltà. Il modello usato per questa formula è il Lamprey della Custom, un piccolo produttore americano, che poteva essere addirittura acquistato sul posto. Il regolamento stabilisce che il modello debba essere fatto con un tubo in cartone di 35mm di diametro e di 45 cm di lunghezza (in pratica un BT-55 della Estes), debba essere spinto da motori con impulso totale non oltre i 2,5 Ns (motori A) e di 18mm di diametro, e debba avere una paracadute di non piu' di 75cm di diametro. La limitazione sul tipo di motori restringe l'utilizzo agli A8-3. Per questo motivo, e a causa delle dimensioni del modello, la quota che si raggiunge è limitata a circa 50 m. Ma il senso della gara è di ottenere il massimo col minimo, e far avvicinare anche i giovani che con poco sforzo e poca spesa possono avere la soddisfazione di gareggiare.
La gara è una gara di durata: vince il modello che resta appeso al paracadute più a lungo. Se ne sono viste delle belle, con modelli restati appesi ai fili del treno o precipitati rovinosamente al suolo. È consolante vedere che gli incidenti (sempre innocui) accadono anche nelle gare internazionali con tanto di modellisti blasonati.
A questa gara ha partecipato come debuttante Speranza Mazzaracchio, la sorella di Antonio Mazzaracchio che è l'unico italiano che gareggia (e vince) a livello internazionale. Speranza si è conquistata il terzo posto.

La giornata è proseguita con la gara FAI dei modelli a rientro veleggiato (boost-gliders). Si tratta di piccoli modelli di aliante, spesso costruiti con materiali avanzati come fibra di carbonio e kevlar, che vengono portati in quota in verticale e scendono planando. Vince chi resta per aria di più, su un totale di tre lanci. Ha vinto Antonio Mazzaracchio, che pur effettuando due lanci soltanto perchè ha perso il modello in entrambi i casi, con questi due lanci ha totalizzato un punteggio maggiore degli altri concorrenti con tre lanci. I suoi modelli si sono visti planare sempre più alti e lontani, fino a sparire dalla vista.
Simpatica la squadra olandese che ha avuto una serie di malfunzionamenti: motori che non si accendevano, un modello letteralmente esploso (senza alcun danno a persone o cose, naturalmente), modelli instabili e modelli precipitati. Nonostante tutto non hanno perso il sorriso....
Dopo questa gara, è stata la volta del lancio di uova. Per chi non lo sapesse, questa gara di durata con paracadute, consiste nel lanciare un modello contenente un uovo crudo di medie dimensioni (ca. 60 gr) e riportarlo a terra integro, restando più a lungo possibile appesi al paracadute.

Non è una gara FAI ma è molto divertente. I modelli erano in parte autocostruiti, in parte dei modelli da competizione della Apogee (non più in produzione) e alcuni Omloid della Estes. I motori usati erano C5-3 (molto adatto), C6-3 e C7-3 della slovacca VYMOPO.

Al nostro Antonio Mazzaracchio è andata male a causa di malfunzionamenti della sua rampa. Buoni i comportamenti degli Omloid, anche se dato il vento abbastanza sostenuto le quote raggiunte sono state piuttosto basse. Eccezionale la performance del modello di un concorrente (di cui non so il nome) che dopo un lancio neppure tanto alto, ha preso il vento ed una termica che lo hanno portato altissimo e lontanissimo, addirittura oltre le colline. Anche qui abbiamo assitito a tomboloni formidabili, con modelli precipitati per malfunzionamenti del paracadute ma, incredibilmente, ben poche uova rotte. 

Qui a fianco si vede un modello da uova che segue una traiettoria non proprio diritta, mentre a sotto si vede una fase della 'cerimonia' di piegatura del paracadute per un modello da uova. In questo caso si tratta di un paracadute di mylar sottilissimo, da 120 cm di diametro, abbondantemente cosparso di talco per facilitare l'apertura.

Al termine delle gare, le rampe sono state messe a disposizione per lanci liberi.

Si sono visti:

- Un Initiator spinto da un motore E ricaricabile da 29mm. Sempre impressionante anche se la quota raggiunta non è stata super. Accanto lo vediamo mentre il proprietario lo prepara.
-
Un Phyton spinto da un D12
- Un ASRAAM Launch Pad spinto da un D12 e successivamente da un F12 ricaricabile da 24mm.

Questo lancio è andato male perchè il modello è rimasto attaccato al cavo di accensione che gli ha spostato la traiettoria trasformandolo in un...cruise. Il modello si è schiantato al suolo senza che il paracadute si aprisse in tempo, e il suo padrone (l'inglese Stuart Lodge al quale va tutta la nostra simpatia e che vediamo qui sotto mentre prepara il modello) ha dovuto penare per ritrovarlo.

La giornata è terminata verso le 18.00, con la premiazione dei vincitori. Simpatica la premiazione per la gara delle uova, con uova di cioccolato per tutti e un uovo di cioccolato... rotto per chi ha avuto dei lanci non perfetti.

È stata una bellissima giornata, abbiamo preso molto sole e abbiamo visto dozzine di lanci. L'organizzazione è stata buona anche se mancava una toilette, indispensabile soprattutto dopo aver bevuto qualche birra. Sul campo è stata allestita una tettoia con barbecue sul quale si rosolavano dei Bratwurst ottimi, che ci siamo pappati annaffiati da birre ed altre bevande. Al ritorno abbiamo visitato Lucerna e poi verso casa, alla quale siamo arrivati un po' in ritardo a causa di un incidente nel tunnel del Gottardo che ci ha fatto perdere un oretta e mezzo.

Premiazione gara

Stuart Lodge e il suo Harpoon

L'Harpoon in parabola

La cassetta da lavoro si Stuart

Initiator

Recupero uovo

Rampa a pistone multipla

Antonio Mazzaracchio

Phyton